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Tobia Ravà
Fogli celesti - opere grafiche di Tobia Ravà


LA PAROLA E LA STAMPA COME CONOSCENZA DEL MONDO NELL'OPERA DI TOBIA RAVA'

Da secoli la stampa è la divulgazione della divulgazione della cultura.

Incisioni e riproduzioni a varie tecniche, fin dal Rinascimento, hanno agevolato la conoscenza le opere degli artisti fuori dai loro atelier e sono state basilari per lo sviluppo dell'Arte e della sua storia. Le mostre sono un'invenzione relativamente recente: un tempo le opere venivano realizzate su commissione e passavano direttamente dall'atelier dell'artista alla destinazione del committente e, a meno che non si trattasse di commissioni per luoghi pubblici una volta arrivate a destinazione erano visibili a pochi.

Le riproduzioni a stampa, più ancora dei disegni, hanno permesso alle opere di essere conosciute fino a molto lontano dalla loro area geografica di origine.Lo stesso vale per i libri a stampa: una vera rivoluzione nel mondo del sapere, della quale la famiglia Soncino è stata protagonista.

Oggi, con i media che abbiamo a disposizione, dalla fotografia al video, da internet alla tv, il ruolo della stampa non è più quello di diffondere geograficamente la conoscenza dell'arte fra i conoscitori e gli addetti ai lavori ma di renderla accessibile a tutti. L'arte da bene di lusso per pochi, può diventare un bene di più ampio "consumo", termine convenzionale ma quanto mai inappropriato al quale sarebbe da preferire l'espressione "strumento di crescita".

Mostre temporanee e collezioni pubbliche permanenti rendono già avvicinabile l'arte a chiunque ma le riproduzioni a stampa permettono anche l'avvicinamento al collezionismo per chi non desidera investire in più costose opere uniche e costituiscono un interessante punto di partenza per chi vuole avvicinarsi a questo mondo.

Tobia Ravà, che alla sperimentazione tecnica ha sempre dato grande spazio, si è cimentato nella sua carriera con diverse pratiche incisorie, dalle antichissime acquaforte, acquatinta e puntasecca, alla serigrafia, passando per la linoleumgrafia, fino a tecniche meno consuete come la resinografia polimaterica, e la pirografia su plexiglass. L'incisione non è confinata a un suo periodo preciso ma ha sempre accompagnato tutta la produzione pittorica e scultorea come una costantesempre molto amata dal pubblico e abbraccia la sua prima produzione pre-numerica, di solito affrontata con le pratiche incisorie più antiche, fino alle sue più conosciute opere "Ghematriche", che si inoltrano nel mondo della Kabbalah e che Ravà affronta con tecniche incisorie più recenti e sperimentali.

Nelle opere a stampa di Tobia Ravà, così come nei suoi pezzi unici, la parola e i molteplici valori che le attribuisce la cultura cabalistica, sono protagoniste.

La parola e la lingua sono il tema della Giornata della Cultura Ebraica del 2016 il cui titolo è "Lingue e dialetti ebraici". il grande complesso della lingua Ebraica è stato definito dalla European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage (AEPJ) "una gioiosa Babele che attraversa millenni e continenti".

Le opere di Tobia Ravà, sono complesse e affascinanti stratificazioni di significati, leggibili a più livelli, da quello più semplice, immediato ed estetizzante, fino a quello più profondo, ermetico e cabalistico.

La combinazione di lettere e numeri, che ai profani può apparire come una "gioiosa Babele", è in realtà uno strumento straordinario colto e profondo per approfondire la conoscenza del mondo a livelli sempre più sottili.

La produzione a stampa di queste opere è, in parallelo, un mezzo prezioso per avvicinare un pubblico sempre più ampio all'Arte di Ravà e al mondo della Kabbalah.

Margherita Fontanesi





       


 

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