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Giacomo Ghezzi - SHOAH, IMMAGINI
Mostra di Pittura

Giacomo Ghezzi, Artista dell'Umanità offesa

Dal 18 Gennaio al 05 Febbraio 2020
INAUGURAZIONE: Sabato 18 Gennaio 2020 ore 17

Presentazione critica di Andrea Ladina
"Incontro Giacomo Ghezzi nel suo atelier a Rivolta d'Adda, dove vive. Un camino acceso si impone per il calore che emana, anche a distanza. Casa, abito, strumento di lavoro, ospitalità. Questo si respira entrando nella fucina casa di Giacomo. Un disordine inattaccabile confonde quadri, vasetti, tubi di colori, cavalletti, sculture, bottiglie di liquore tappate definitivamente. Questa assemblea di cose è esattamente il vestito di Giacomo.
Con me, il curatore e presentatore della mostra, Andrea Ladina.
Giacomo, perché questo lavoro immenso, di opere sulla Shoah. La barba di Giacomo si mette in movimento e la parola fluisce. Ho vissuto questo ultimo anno, tra ospedali e case di riabilitazione dopo l'incidente che ho subito a seguito di un malore in auto. Il dolore, l'isolamento per il coma, le parole difficili a pronunciarsi ascoltate dai parenti e amici, mi hanno 'costretto' ad entrare profondamente in ciò che è il dolore fisico e l'isolamento spirituale. Il pensiero, nel trascorrere del tempo, si è definitivamente concentrato sulla Shoah."

Inauguriamo questa mostra di Giacomo Ghezzi nel Museo della Stampa Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino, nel luogo dove presero forma le primissime copie a stampa della Bibbia e, subito il pensiero ci porta ad un illuminante aforisma di Elias Canetti, quando ci ricordava che 'la Bibbia è commisurata alla sventura dell'uomo' (Elias Canetti, La provincia dell'Uomo) e di questa sventura dell'uomo ne è testimonianza la Shoah.
Le immagini che Giacomo Ghezzi ci propone, non sono state create per l'occasione, ma sono il frutto di un lungo percorso artistico dove l'impronta espressionista dell'autore si è indirizzata da tempo ad esplorare lo smarrimento, la crisi d'identità e l'angoscia dell'uomo contemporaneo. E le immagini che ne scaturiscono sembrano, in un primo momento, non avere né armonia né bellezza tanto sono contaminate dalla tragedia in cui sono confinate, concentrate in un immenso campo di sventura. Il racconto che ne viene fatto, però, ha la potenza di risvegliare le coscienze ed in questo sta la forza narrativa del pittore.

Ghezzi, artista cremasco con al suo attivo oltre 50 anni di pittura e di scultura è un uomo silenzioso, imponente, taciturno e solenne nello stesso tempo. Non ha messaggi salvifici da comunicare se non il farci riflettere, con la sua irrefrenabile passione per il disegno e con i suoi volti, i suoi corpi, i suoi segni per lo più sghembi ed irregolari, quanto sia lunga la scia delle offese all'umanità e di come ci sia un filo rosso che lega la catastrofe del passato di cui la Shoah è il culmine forse più abominevole alla realtà del presente. "Perché il demone dell'odio è sempre acceso come tizzone sotto la cenere.' (Tratto dalla Cenere, presentazione di Andrea Ladina).
Le opere esposte, tutte realizzate con tecnica, in inchiostro di china, vari colori, saranno in numero di trenta, formati 30x20; 30x70; 50x100 e 50x70.

Durante il vernissage della mostra, Sabato 18 Gennaio, Patrizia Sacchelli leggerà testi relativi alla Shoah, accompagnata dalle improvvisazioni musicali di Fabio Colombo alle tastiere e di Sergio Vaiani alle percussioni.

Giacomo Ghezzi, nato a Pandino (Cr) nel 1944 ha frequentato la Scuola di Nudo di Brera a Milano, vive e opera a Rivolta d'Adda (Cr). 
In continua ricerca, ha esplorato i molteplici campi e le varie tecniche dell'espressività, sintetizzando nelle sue opere esperienze vissute in terre lontane e il forte legame con il paese in cui è cresciuto.  Forme, linee, tratti, colori, composizioni, hanno trasformato l'ispirazione dell'artista in emozioni infinite raccolte  da un pubblico sempre più vasto e sensibile. L'Artista, il cui cammino artistico è in atto ormai da 50 anni, ha sempre creato opere mai banali o "commerciali",  e nella maturità ha raggiunto dimensioni tutte sue, inconfondibili, esaltando  quasi all'esasperazione, i più elevati toni dell'arte espressionista che deforma corpi, volti, passioni, legami umani, attese, sguardi, paesaggi.  
Sono innumerevoli le mostre fatte  in Italia e all'estero dall'artista.
Le mostre di Giacomo Ghezzi, apparentemente un po' pessimistiche, sono invece piene di energia, destinate a far parlare di sé per il contenuto provocatorio dato da sculture e dipinti,  che svelano le inquietudini più profonde dell'animo e la crisi esistenziale del materialismo dell'uomo d'oggi.
                                                                              
                                                                              Sergio Vaiani, coordinatore delle attività.

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