Sabato 25 giugno presso il Museo della Stampa di Soncino alle ore 18,00 verrà inaugurata la mostra di Silvana Lunetta: “Incidere l'informale', con presentazione del critico d'arte Andrea Baretta.
Silvana Lunetta nasce nel 1946 a Caltanissetta. Si trasferisce a Brescia nel 2012.
Docente del secondario, ha promosso l'arte terapia per i ragazzi diversamente abili.
Ha seguito corsi di incisione presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, con Riccardo Licata e corsi di ceramica a Firenze e a Faenza, dove ha approfondito la tecnica del Raku.
Inizia la sua attività espositiva nel 1975 a Caltanissetta. Ha tenuto numerose collettive e personali in Italia e all'estero. Nel 2003 ha ricevuto il premio “Fiori di Sicilia'.
Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero.
Nel 2013, ha ricevuto dalla Fondazione Civiltà Bresciana il premio Giannetto Valzelli per l'Arte.
Scrive il critico d'arte Andrea Baretta:
Una mostra retrospettiva che riprende una delle tappe principali della sua lunga esperienza artistica: il disegno e l'incisione. Un percorso intrapreso negli anni Settanta del Novecento attraverso lo studio dell'arte arrivando a risultati, nella pittura, che a loro volta hanno condotto a un linguaggio espressivo nuovo, quale metafora di una ricerca esistenziale. Anziché l'immagine ecco allora la forza ideativa e culturale che vede la migrazione verso diversità di definizioni su tracce a volte enigmatiche, tra segni in grado di evocare pulsioni che danno la stura a un'altra rappresentazione autonoma seppur riconducibile all'informale.
Silvana Lunetta ha inciso l'intreccio dell'essere e dell'agire che incontrano l'inconscio - in quell'art informel definita dal critico francese Tapié - in risultati fissati su lastre e fogli di carta che dal torchio divengono palcoscenico che ci fa quasi vedere l'artista all'opera. “Sono magma di energie primordiali, in un neospazialismo ' scrive il critico d'arte Andrea Barretta - che alla natura fa riferimento, tra rocce e tronchi d'alberi, che Lunetta suscita in una visione di superfici che si perdono nella profondità percettibile non concettuale di un'arte pragmatica, a riprodurre sensazioni e paesaggi della sua Sicilia nei primordiali segni all'acquaforte e puntasecca o in alcuni disegni a china'.
La sua prima esposizione risale al 1975, cui seguirà proprio la pratica con la calcografia alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia (dove esporrà nel 1992) con i maestri Riccardo Licata e Nicola Sene. Mentre oggi sta in una sperimentazione continua, e va per una sua strada in rapporto all'arte, non provocatoria per attirare attenzione ma sostanza creativa per esprimersi in modo personale nell'evocare la semplicità di un'armonia che caratterizza un cantico all'indefinito ' e si nutre di significante estetico.
Per informazioni:
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