Mostra
retrospettiva “Chi era Enea'
di Enea Ferrari
Si apre il 24 Agosto 2024 presso il Museo della Stampa Centro Studi Stampatori Ebrei
di Soncino un' esposizione artistica con una
ventina di opere di Enea Ferrari che
tracciano buona parte del percorso creativo
dell'artista.
INAUGURAZIONE
Domenica 25 Agosto 2024 ore 18,00
Enea Ferrari fu pittore e
docente di materie artistiche presso la Scuola media e la scuola di disegno ed
artigianato di Soncino in cui nacque nel 1908.
Iniziò a dipingere
in giovane età sotto la guida del padre Annibale e, tra il 1924 e 1928, studiò
presso l'Accademia di belle Arti di Brera; tornato a Soncino divenne artigiano
di stucchi ed affreschi.
Dal 1932
perfezionò la tecnica del gesso, presso la Scuola Superiore d'Arte di Milano e
prese parte alla Mostra Provinciale di Cremona.
Dal 1934
l'artista ha perseguito l'astrazione e ha sperimentato la composizione di opere
con elementi naturali come corteccia, mais, corda, spago e trucioli di legno.
Partecipò a
mostre non solo in Italia ma anche all'estero,
fra cui si ricordano le gallerie M Bochum, Loehr ed Ernst in Germania.
Dopo
la morte del professor Merighi che aveva fondato la Scuola di disegno ed
artigianato con sede nella salone d'onore delle Rocca Sforzesca, ne divenne
direttore e prosegui la sua opera.
In occasione della sagra di Soncino, la seconda domenica di settembre, diede
vita, agli inizi degli anni sessanta, al premio di Pittura “Francesco Galantino',
storico locale e abile pittore.
Alla
scomparsa del professore la Pro Loco inserì il Premio di pittura fra le
attività legate al "Settembre a Soncino".
Nel
1970 Enea ottenne il titolo di “Soncinese dell'anno' per “la preziosa opera di
direttore della Scuola di disegno'.
Morì nel suo
paese natale il 6 agosto 1972.
Oggi a Soncino
sono dedicate all'artista una via a nord-ovest del borgo e la piazza antistante
l'entrata della Rocca.
Dice
di Lui il suo allievo Angelo Frosio, artista e Presidente della Scuola d'arte
Bergognone di Lodi:
Tutti abbiamo bisogno di maestri. Il
maestro rappresenta il legame con il passato e con le misteriose origini
dell'opera d'arte che si perdono nelle nebbie di un passato remotissimo, ma al
tempo stesso la proiezione verso il futuro, incarnato dall'allievo.
Forse il vero mistero dell'arte è
proprio nella relazione tra la tradizione e la tecnica da un lato, e
l'innovazione e la rottura degli schemi dall'altro. Presso il Museo della
Stampa di Soncino, una mostra retrospettiva traccia il percorso artistico di un
mio grande maestro, Enea Ferrari,
figura cardine di tutta l'arte del Novecento e artista il cui grande carisma ha
influenzato profondamente la mia formazione artistica durante i corsi d'arte
tenuti al Castello (al tempo tutti
chiamavano Castello la Rocca).
Nelle sue prime lezioni, Enea, pur basandosi su un
accademismo classico, incoraggiava approcci interdisciplinari a 360 gradi,
sostenendo che "la dimensione creativa
non ha confini".
A Soncino, la scuola del Castello rappresentava una realtà originale ed unica
nel raggio di decine di kilometri, Enea usava la spatola come Michelangelo lo
scalpello, e questa sua libertà di cimentarsi in tecniche innovative mi colpì
profondamente.
Nella
sua figura complessa e a tratti frastagliata intravedevo una sintesi potente e
a tratti problematica: Enea “cÞÉapi' si ergeva come il maestro delle
nostre tradizioni, capace di valorizzare i nostri difetti e le nostre virtù, ma
al tempo stesso una potentissima necessità stilistica personale lo spingeva a
esplorare ogni possibilità artistica innovativa e a spronare i suoi allievi a
fare altrettanto.
A Enea devo una delle lezioni più
grandi che mi hanno segnato come uomo e come artista: l'arte non è un oggetto,
un prodotto esclusivo di elites colte e privilegiate, ma un processo plasmato
dal carisma e dal talento umani a disposizione di tutti quelli che hanno il
coraggio di cimentarvisi.
Questa esposizione dedicata a Enea
Ferrari rappresenta un evento prestigioso che, in un momento storico complesso,
aggiunge un valore inestimabile a Soncino già conosciuto nel mondo perché nel
xv secolo fu stampata la Prima Bibbia Ebraica completa di accenti e vocali e
per aver dato i natali a Piero Manzoni.
L'
esposizione rimarrà aperta al pubblico fino all' 8 settembre 2024 secondo gli
orari del Museo della Stampa: dal Martedì al Venerdì dalle ore 10,00 alle ore
12,30, Sabato Domenica e Festivi dalle ore 10,00 alle 12,30 e dalle 14,30 alle
19,00; nei giorni feriali è possibile, su prenotazione, la visita anche il
pomeriggio telefonando allo 0374 83171 o scrivendo a: info@museostampasoncino.it.