MG Bellocchio
diplomata in pianoforte al conservatorio di Milano
suona regolarmente per le maggiori istituzioni concertistiche
italiane e straniere.
Come camerista ha suonato con molti interpreti,
fra cui Salvatore Accardo, Rocco Filippini, Bruno Giuranna e Franco Petracchi
(Accademia Stauffer di Cremona).
Nel 2011, in occasione delle celebrazioni per il
Centocinquantenario dell'unità d'Italia,
ha ideato il progetto 'Viaggio in Italia 'Nuovo
canzoniere popolare '20 canzoni popolari trascritte da 20 compositori',
eseguito in prima assoluta al Maggio Musicale Fiorentino e replicato al
festival Mito, Musica Insieme di Bologna e in diverse altre città italiane.
Il suo repertorio spazia da Bach ai giovani
compositori contemporanei.
Collabora stabilmente con Divertimento Ensemble
diretto da Sandro Gorli regolarmente presente nei maggiori festival ed entrati
nel 2012 a far parte del network europeo Ulysses, che riunisce 13 tra le
maggiori istituzioni europee dedite a promuovere e diffondere la musica
contemporanea.
Ha inciso CD per Ricordi e Stradivarius con
opere di Bruno Maderna, Sandro Gorli, Franco Donatoni, Stefano Gervasoni,
Federico Gardella, Stefano Bulfon, Marco Momi, Claudio Ambrosini, Ivan Fedele e
Gyorgy Kurtág.
E' docente di pianoforte al Conservatorio 'G.
Donizetti' di Bergamo.
Tiene regolarmente masterclass di pianoforte e
di musica da camera per diverse istituzioni italiane.
Nasce a Soncino nel 1933. Nel 1956 debutta a
Soncino e poi al Premio di pittura San Fedele a Milano dove espone quadri con
sagome antropomorfe e impronte di oggetti. Inizia la sua attività espositiva,
firma manifesti con altri artisti e aderisce al Movimento Arte Nucleare.
Dal 1957-58 realizza i primi Achromes, in gesso e poi caolino, tela grinzata o a quadrati. Espone con Bonalumi e Castellani e collabora con artisti di diverse neoavanguardie europee. Nel 1 959 fonda con Castellani la galleria Azimut a Milano e la rivista "Azimuth". La galleria inaugura con la sua mostra "Linee". Realizza la serie dei Corpi d'aria e Fiato d'artista . Nel 1 960 si reca a Herning dove sperimenta materiali inconsueti. Continua a produrre Achromes in cotone idrofilo, polistirolo fosforescente e cloruro di cobalto e presenta a Milano l'evento Consumazione dell'arte/dinamica del pubblico/divorare l'arte, dove il pubblico mangia uova sode con la sua impronta digitale. Dal 1 961 produce nuovi Achromes (in fibra di vetro e sintetica, peluche, pane, paglia, carta da pacco, sassi, pallini di polistirolo) e inizia a firmare le persone rendendole Sculture viventi corredandole di un Certificato d'autenticità; realizza le Basi magiche e 90 scatolette di Merda d'artista.Torna a Herning nel 1 961 e presenta la Base del Mondo, un piedistallo capovolto a sostenere idealmente la Terra come opera d'arte. ln uno dei suoi ultimi testi scrive: "...Per la musica, nel '61 ho composto due "Afonie": l'afonia Herning (per orchestra e pubblico), l'afonia "Milano' (per cuore e fiato)." Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
Il 6 febbraio 1963 Piero Manzoni muore d'infarto nel suo studio a Milano
GIACINTO SCELSI
(La Spezia 1905 - Roma 1988)
L'uomo di una sola nota
Gli ambienti accademico-musicali italiani hanno
decretato la totale eclisse nei confronti della musica di Giacinto Scelsi.
Il pensiero e l'azione di questo singolare musicista e pensatore dopo il quale
'...l'intera storia musicale dal dopoguerra ad oggi andrebbe completamente
riscritta '(Harry Halbreich), hanno incontrato negli anni ottanta una vasta eco
e una rivalutazione della sua opera presso gli ambienti musicali.
Suite n.10 Ka (20') 1954
SILVANO
BUSSOTTI detto Sylvano
(Firenze 1931 'Milano 2021)
Compositore e artista italiano. Figura
decisamente poliedrica, Bussotti è anche conosciuto come pittore, poeta,
romanziere, regista teatrale e di film, attore, cantante, scenografo e
costumista.
Musica per amici (6') 1957
LUCIANO BERIO
(Imperia 1925 'Roma 2003)
Compositore italiano tra i più importanti dell'avanguardia europea, pioniere
anche nel campo della musica elettronica.
È stato attivo anche in qualità di promotore della musica contemporanea ha
continuato a lavorare, sia come direttore sia come compositore, fino agli
ultimi giorni della sua vita. Nel 2000 diventò Presidente e Sovrintendente
dell'Accademia Nazionale S. Cecilia di Roma;
Sequenza IV per pianoforte (12') 1966
LUIGI
DALLA PICCOLA
(Pisino 1904 'Firenze 1975)
Compositore e pianista italiano. Fu tra i primi in Italia ad approdare, sul
finire degli anni trenta, alla dodecafonia. Le sue composizioni sono
caratterizzate da intenso lirismo e da profondi contenuti spirituali e ideali.
Quaderno di Annalibera (15') 1952
Yael Sonnino 'Llevy
Un artista della stampa, curatrice e
direttrice di un laboratorio di stampa in Israele , terrà una conferenza sullo
sviluppo dei caratteri Ebraici dopo il rinnovamento della scrittura e la
rinascita della lingua ebraica ai
' Bambini di Sevino'.
Domani al Museo della Stampa di Soncino il gruppo sperimenterà una stampa, con
un torchio del 1861, da un clichè appositamente realizzato, con un immagine del
periodo del loro soggiorno nella casa di Sciesopoli.
Yael Sonnino-Llevy
A print artist, curator and director of a print workshop in Israel will
give a lecture to the 'Children of Selvino'.
The therme of the talk : The development of Hebrew characters and fonts following
the rebirt h on the development of Hebrew language from the 19th century up to
nowadays.
Tomorrow at the Soncino Printing Museum the group will print, an engraved metal plate specially made with an image from the period of their stay in
Sciesopoli.
Giornata della Memoria 2023
Da Venerdì 27 Gennaio a Domenica 12 Febbraio
2023, Ex Filanda Meroni 'Soncino (CR)
Programma incontri e iniziative
Prof. Stefano
Levi Della Torre
'Quando la giustizia è fuorilegge:
memoria delle vittime e dei carnefici".
Giuseppe Cavalli
'Eichmann un uomo qualunque'
Venerdì
27 Gennaio 2023
ore 10,30 Orzinuovi, Auditorium I.I.S.
G.Cossali
Ore 21,00
Soncino, Sala Convegni ex Filanda Meroni
diretta Facebook@museoStampaSoncino
Sabato
28 Gennaio 2023
Ore 10,00 Soncino, Sala Convegni ex Filanda Meroni
riservato agli studenti dell' I.C. Giovanni XXIII.
Ore 12,00 Sala mostre ex Filanda
Meroni
Inaugurazione
della mostra:
'Eichmann un uomo qualunque'
Rimarrà aperta fino al 12 febbraio- Sabato e Domenica 10-12,30 e 14,30-17,00
Giorni feriali su prenotazione al nr. 0374 83171
L'esposizione è stata
curata da Giuseppe Cavalli
e presenta pannelli con foto e documentazione
che percorre la storia di quegli anni terribili: i motivi che hanno
scatenato la II Guerra Mondiale, la presa del potere di Hitler e il documento
di Wansee, dove veniva decisa e programmata la 'Soluzione finale al problema
Ebraico'.
Spazio sarà dato al ruolo avuto da Adolf Eichmann e dal suo superiore Reynard
Heyndrich, la sconfitta della Germania Nazista, i campi di concentramento, il
processo di Norimberga, la fuga di Eichmann e la sua cattura in Argentina, il
processo e la condanna a morte.
L'ultimo pannello sarà dedicato ad Hannah Arendt che aveva seguito e redatto i
più completi e significativi resoconti delle fasi del processo, pubblicati sul
New Yorker e poi raccolti nel libro 'La
Banalità del male'.
Ore
21,00 Soncino, Sala Convegni ex Filanda Meroni
La Compagnia Caraval Spettacoli di Soncino presenta:
'La
banalità del male'
tratto dal saggio di Hannah Arendt
Prof.Stefano
Levi della Torre
Nell'ultima
pagina de I sommersi e i salvati,
Primo Levi fa un'affermazione che ci sorprende e ci spiazza. Parlando degli
operatori del Lager, Primo Levi arriva a mettere tra virgolette la definizione
di 'aguzzini' perché lo ritiene 'improprio' (sic, p. 166): nei campi di
sterminio, dice, tra i i tedeschi i sadici erano una presenza trascurabile:
Ciò che
nei Lager è accaduto fa pensare a individui distorti, nati male, sadici,
affetti da un vizio d'origine. Invece erano fatti della nostra stessa stoffa, erano
esseri umani medi, mediamente intelligenti, mediamente malvagi: salvo eccezioni
non erano mostri, avevano lo stesso nostro viso, ma erano stati educati male.
(p. 166-167).
Che
cosa ci saremmo aspettati? Che quell'atrocità organizzata su vasta scala e
senza limiti non potesse venir condotta se non da esseri 'disumani'. Questa era
la nostra aspettativa 'logica'. Un'aspettativa in un certo senso rassicurante:
gente normale come noi non arriverebbe mai a fare simili cose; solo dei sadici
patologici potrebbero spingersi a tanto, giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Questo ci viene in mente, ed è un nostro meccanismo di riparo dall'orrore:
spontaneamente cerchiamo un sollievo dall'angoscia pensando 'logicamente' che,
nel suo complesso, il personale del Lager fosse di una specie animale diversa
da noi. Invece il Reich hitleriano e il sistema dei Lager erano la gigantesca e
mostruosa organizzazione della normalità umana, la mobilitazione ideologica
verso obiettivi mostruosi della banalità che è in ognuno di noi.
L'affermazione
di Primo Levi sulla normalità dei funzionari del Lager ('erano fatti della
nostra stessa stoffa; avevano lo stesso nostro viso') non diminuisce l'orrore;
al contrario lo aumenta, perché ci dice come la normalità, la nostra stessa
normalità, possa trovare mille giustificazioni private che la rendano
disponibile a far funzionare, ciascuno per la sua parte, un colossale sistema
di distruzione dell'uomo (e dell'ambiente, aggiungeremmo oggi). Ora,
consideriamo che quando viene avanti l'idea che la nostra vita o la nostra
sicurezza possa valere mille volte la vita e la sicurezza degli altri; o quando
in nome di una superiorità morale, civile o religiosa ci si abbandona ad atti
che contraddicono e smentiscono proprio i principi di cui ci si vanta; o quando nella
concorrenza per le risorse del pianeta si decide che alcuni gruppi umani hanno
diritto alla libertà e al benessere e si
condannano altri alla fame, alla schiavitù e alla morte; allora Auschwitz non
apparirà solo come un gigantesco crimine del passato, ma anche come una oscura
profezia di qualcosa che è sempre possibile, se non in atto.
La memoria di
Auschwitz ci pone due domande fondamentali, l'una che guarda alle vittime,
l'altra agli esecutori. La prima è questa: per quali circostanze storiche e
politiche che non avremo saputo arginare, e per quale isolamento
nell'indifferenza altrui, potremmo diventare vittime di persecuzione e di
strage? La seconda domanda è questa: per quali circostanze storiche e politiche
a cui non avessimo saputo o voluto trovare alternative, potremmo diventare
carnefici, o collaboratori, attivi o passivi, dei carnefici? Che cosa ci può accomunare oggi, se non ai
carnefici diretti, al conformismo consenziente o anche solo prudente, o
indifferente al destino altrui, o al non voler sapere per evitare
responsabilità o inquietudine, a tutti quegli atteggiamenti, insomma,
individuali e sociali, che hanno permesso che Auschwitz avvenisse? O che una
grave negazione d'altri, anche meno estrema di Auschwitz, possa prodursi? Al di
là della indignazione e memoria per le atrocità di massa, del necessario
ricordo delle vittime, la domanda che si pone per la nostra attualità è questa: che ne è della
nostra normalità, dove può portare o essere portata? Come è successo che nella
nazione di più alta cultura e scienza grandi masse siano state 'educate male',
educate cioè al conformismo di regime, al risentimento, al nazionalismo, al
vittimismo istigato alla rivalsa sul mondo, al narcisismo di 'razza', a tal
punto da generare un unicum
eccezionale e mostruoso? Queste sono le
domande al centro della nostra memoria.
Il Giorno della Memoria rappresenta, per tutte le comunità, un'opportunità di
incontro e una significativa esperienza educativa. Un giorno che deve essere
una presa di coscienza di ciò che l'uomo è stato capace di compiere e questo
nella consapevolezza che dobbiamo fare tutto il possibile affinché non accada
mai più.
Centro
Studi Stampatori Ebrei Soncino
I
GIORNATA EUROPEA
CULTURA EBRAICA 'Soncino 18 Settembre 2022
'RINNOVAMENTO'
Gli Ebrei Soncino, da prestatori di
denaro a stampatori
Dal territorio tedesco all'impero turco
Dr.ssa Francesca Perotti
'Rinnovamento':
non potrebbe esserci termine migliore per descrivere la condizione degli Ebrei
che hanno dovuto, in continuazione, spostarsi da un luogo all'altro,
adattandosi ogni volta ad ambienti e situazioni. Stessa sorte toccò ai nostri
Ebrei che, alla fine del XIV secolo, si allontanarono dal territorio tedesco,
sfuggendo alle persecuzioni antisemite, intensificatesi nella seconda metà del
Trecento, per giungere sul suolo italiano nel 1394. E da Treviso, sostando a
Cremona, Mantova, Bassano, in Veneto, Orzinuovi, arrivarono a Soncino nel 1454
continuando a dedicarsi all'attività feneratizia, ossia il prestito di denaro,
fino a quando, per volontà del medico rabbino Israel Nathan, nel 1483, vi
fondarono una delle tipografie ebraiche più antiche del mondo. E qui, nel 1488,
sarà dato alle stampe il primo esemplare al mondo della Bibbia ebraica completa
vocalizzata. Con la chiusura della tipografia, nel 1490, gli Ebrei Soncino, che
avevano assunto tale cognome dal 1465, si spostarono in altre città quali Napoli,
Brescia, Barco di Orzinuovi, Padova, Venezia, Fano, Pesaro, Ancona, Ortona
Mare, Rimini, Cesena, stampando capolavori tipografici in lingua ebraica,
latina, greca ed in volgare italiano, spaziando tra testi religiosi, letterari,
scolastici, civici. La parabola dei Soncino si chiuse in territorio turco
presso l'Impero ottomano di Solimano il Magnifico, prima a Salonicco e
successivamente a Costantinopoli, anche se le ultime edizioni conosciute dei
Soncino vennero edite al Cairo, in Egitto, tra il 1557 e il 1562.
Dall'incunabolo alle cinquecentine ebraiche nella tipografia italiana
Dr.ssa Valeria Rossini
Analisi storica dell'evoluzione della
tipografia e delle prime iniziative editoriali ebraiche in Italia tra rapporti
e collaborazioni. Lo scritto verterà principalmente sui contributi apportati
all'evoluzione della nuova tecnica di trasmissione dei testi sacri della
cultura ebraica attraverso l'analisi dell'attività dei Soncino, del compositore
e tipografo Abraham ben Hayyim dei Tintori da Pesaro, della tipografia della
famiglia Cusi a Piove di Sacco ed il confronto con il cristiano Daniel Bomberg,
primo ed unico stampatore di opere ebraiche a Venezia.
Giornata della Memoria 2022 'Per non dimenticare la Shoah e le Deportazioni
Da Sabato 29 Gennaio a Domenica 13 Febbraio 2022,
Ex Filanda Meroni 'Soncino (CR)
Il 27 Gennaio verrà celebrata la Giornata della Memoria istituita dal Parlamento nel 2000,data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione della ricorrenza, l'Associazione Pro loco - Museo della Stampa promuovono quattro appuntamenti:
Venerdì 28 Gennaio 2022 ' Orzinuovi, I.I.S. G. Cossali 'riservato agli studenti
ore 10,30 Silvia Maria Rivetti 'Il Gen. Guglielmo Barbò'
Giuseppe Cavalli 'La Memoria della Shoah'
Sabato 29 gennaio, Soncino Sala Convegni dell'Ex Filanda Meroni 'con la partecipazione degli alunni dell' I.C. Giovanni XXXIII Soncino
ore 10,00: Silvia Maria Rivetti 'Il Gen. Guglielmo Barbò'
Giuseppe Cavalli 'La Memoria della Shoah'
A seguire Ore 12,00 presso la Sala Mostre inaugurazione della Mostra:
"La Storia del Gen. Barbò".
Sempre Sabato 25 Gennaio, alle ore 21
Sala Convegni dell'Ex Filanda Meroni
ore 21,00; Silvia Maria Rivetti: 'La Storia di mio nonno Gen. Guglielmo Barbò'
Giuseppe Cavalli 'La memoria della Shoah'
L'esposizione, organizzata da Silvia Maria Rivetti e Giuseppe Cavalli presenta foto, documentazione d'archivio e prime pagine di giornali che raccontano la storia di quei terribili anni e le vicende del Gen. Guglielmo Barbò con foto del carcere di San Vittore.
L' 8 settembre del 1943 la firma dell'armistizio lasciò i Soldati italiani senza ordini e istruzioni operative. Moltissimi di loro non vollero aderire alla Repubblica Sociale italiana fra questi il Gen. Guglielmo Barbò; pluridecorato nella 1ma Guerra Mondiale e per essersi distinto nella campagna di Russia, e dal 1 aprile 1943 comandante della Scuola di Applicazione di Cavalleria di Pinerolo.
Il 12 settembre la Scuola passò sotto il comando tedesco ed egli, con tutto il personale militare, fu caricato su un treno per essere internato in Germania attraverso il Brennero.
Nella stessa notte riuscì a fuggire dal treno ed entrò nella resistenza piemontese. Catturato il 16 agosto 1944 e trasferito nel carcere di San Vittore a Milano, fu portato poi a Bolzano da dove, il 5 settembre, fu inviato, quale "detenuto politico", con il 'Trasporto 81' al campo di concentramento di Flossenbürg in Germania. A causa delle durissime condizioni di detenzione morì il 14 dicembre dello stesso anno.
Sono esposte anche foto del Carcere di San Vittore e del Campo di Sterminio di Flossenbürg.
La Mostra rimarrà aperta al pubblico, a ingresso libero, fino al 13 Febbraio.
Dal Martedì alla Domenica dalle ore 10,00 alle 12,30- Sabato e Domenica anche il pomeriggio dalle 14,30 alle 17,00. Su prenotazione allo 0374-83171 o info@museostampasoncino.it anche nei giorni feriali dalle 14,30 alle 17,00.
Tutte le iniziative sono promosse dall' Associazione Pro loco Museo della Stampa di Soncino,
dall'I.I.S. G.Cossali di Orzinuovi e dall' I.C. Giovanni XXIII di Soncino
con il patrocinio del Comune di Soncino, della Provincia di Cremona, dell' ANED, di Children of Selvino, Lions Soncino e della Fondazione Memoria della Deportazione
Il Giorno della Memoria rappresenta, per tutte le comunità, un'opportunità di incontro e una significativa esperienza educativa.
Un giorno che deve essere una presa di coscienza di ciò che l'uomo è stato capace di compiere e questo nella consapevolezza che dobbiamo fare tutto il possibile affinché non accada mai più.
'Gli avvenimenti dell'8 settembre sopraggiunsero di sorpresa provocando prima un senso di vivo disagio e poi una forte reazione in tutti noi che non volevamo a nessun costo abbandonare le popolazioni alle persecuzioni nazifasciste, giacché, abituati alla scuola della giustizia e della disciplina, ritenemmo ovvio rimanere ai nostri posti per la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica.'
Domenico Marcello, colonnello della Legione Carabinieri Reali di Padova.
Museo della Stampa 'Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino,
Giornata Europea Cultura Ebraica 2021
L'incontro si svolgerà presso la Sala del Consiglio del Comune di Soncino, in virtù dell'importanza dell'evento, alla presenza di autorità locali, provinciali e della stampa e verrà trasmesso in diretta Facebook sul portale del Museo @museostampasoncino
Programma:
Ore 10,00 Saluto alle autorità presentazione dei relatori
A seguire:
Gershom da Soncino a Rimini: dialogo tra città
Dagli esordi al tramonto dell'attività tipografica in Italia
Francesca Perotti Conservatrice Museo Stampa
L'ebraismo 'invisibile' in
Italia attraverso alcune tradizioni locali
Usi e tradizioni ebraiche
diventati poi usi e costumi di alcune zone d'Italia,
Elena Lea Bartolini De Angeli
Francesco Capretti prof.dialogo Ebrei Cristiani
The meeting will be held in the Council Room of the Town
Hall, for the importance of the event,
with the participation of local and provincial authorities and the press
and it will be transmitted online on Facebbok on the page of the Museum @museostampasoncino
Program:
Gershom from Soncino
to Rimini: dialogue between cities
From the beginnings to the end of the typographic activity in Italy.
Francesca Perotti, curator of the Museum
The 'invisible' Judaism in Italy through some local traditions.
Uses and Jewish traditions then become uses and habits of some Italian areas
Elena Lea Bartolini De Angeli
The phases of
dialogue between the Christians and the Jews in Italy after the Shoah.
Francesco Capretti teacher Dialogue Jews-Christians
Nella ricorrenza del VII centenario
della morte di Dante non poteva mancare una presenza della Associazione Pro
Loco 'Soncino con la sua emanazione del Museo della Stampa, come sempre in
chiave del tutto originale, tanto più che un filo alquanto robusto 'ancorchè
non molto noto - lega la ricorrenza all'impegno istituzionale del Museo di
custodia della memoria dell'impegno tipografico dei Soncino.
Ghershom Soncino, infatti, nel 1491
produsse un incunabolo, che costituisce l'incontro tra la lirica ebraica e
l'arte della stampa, aprendo al nuovo strumento la produzione poetica dopo aver
consolidato l'impegno per la diffusione religiosa. Sefer ha-Machbaròt di Immanu'el ha-Romi (noto anche come
Manoello Romano) è una raccolta di oltre venti composizioni poetiche in parte
rieccheggianti brani più antichi, probabilmente rielaborati nella circostanza,
la cui trasmissione era stata affidata fino a quel momento alla tradizione
manoscritta od orale. L'opera fu composta qualche anno prima del capolavoro
dantesco, ove se ne ritrovano alcune eco.
La Fondazione per lo Sviluppo degli
Studi sugli Stampatori Soncino avvia nella circostanza la sua collaborazione
con la locale Pro Loco, offrendo in mostra una copia di questo incunabolo, che
è parte della collezione, che essa va costituendo da anni. E' probabilmente la
prima volta che una copia della rarissima edizione (stampata dopo la migrazione
da Soncino) giunge nella città, da cui la saga ha preso inizio.
Il fulcro dell'iniziativa sarà
costituito dall'intervento del noto ebraista don Franco Bontempi, da anni amico
del Museo della Stampa, che si soffermerà sul tema 'Commento Sinottico alla
Divina Commedia di Dante Alighieri'.
La presentazione coincide con
l'anniversario della morte di Dante, avvenuta settecento anni fa, il 13
settembre 1321. Il ritrovarsi insieme ha un significato particolare proprio a
Soncino dove la famiglia dei stampatori ebrei ha cominciato in questo centro la
stampa dei manoscritti ebraici, continuando l'attività culturale delle comunità
ebraiche italiane, entrate in contatto con Dante attraverso un poeta ebreo,
amico di Dante, Immanuel Romano. Ad un rapporto stretto tra Dante e la cultura
ebraica è arrivato anche Franco Bontempi nel suo libro, dove dimostra come
l'architettura della Divina Commedia sia condizionata dalla mistica degli ebrei
che Dante aveva conosciuto nei suoi viaggi a Roma, ma anche nel suo soggiorno a
Verona, presso i duchi Della Scala. Dante appare quindi come l'artefice
dell'incrocio delle diverse culture, ottenendo così un'opera che giustamente è
ritenuta eterna. L'attenzione del poeta, un uomo estremamente pratico, morto
durante un'ambasciata a Venezia per evitare una guerra, stava nell'indicare ad
ogni persona il giusto cammino per raggiungere la perfezione personale, nel
momento in cui si impegna nella realtà quotidiana. La presentazione svelerà
aspetti sconosciuti dell'opera dantesca, rivelando punti di vista mai prima
presi in considerazione da coloro che hanno visto la composizione semplicemente
come un esercizio poetico. La sintesi di tutta la cultura europea è valida
anche oggi, sebbene siano passati settecento anni. Conoscendola, noi tutti
possiamo comprendere la nostra identità, non come isolamento, ma come continuo
colloquio con gli altri. L'incontro permetterà di avviare alla lettura in modo
nuovo di un testo conosciuto già nelle scuole superiori, ma adesso, attraverso
l'analisi di Bontempi, diventato interrogativo e risposta alle scelte della
vita di tutti i cittadini italiani.
Il Consiglio dei ministri ha istituito la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Ogni anno, il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell'aldilà della Divina Commedia, si celebrerà il Dantedì.
Dante Alighieri è uno dei simboli più conosciuti della cultura universale e la sua opera più importante, la Divina Commedia, è il secondo libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia e questo un po' ci accomuna perché qui a Soncino, come sapete, nel 1488, è stata stampata la Prima Bibbia Ebraica completa di accenti e vocali e, il nostro Museo è qui a ricordare questo fatto eccezionale.
La vita di Dante fu contrassegnata dall'amarezza e dalle difficoltà: cacciato da Firenze dopo essere stato condannato per corruzione nel 1302, fu costretto all'esilio.
Viaggiò a Roma dove vi è ancora la sua casa, meta turistica, in zona Trastevere; nel Casentino, a Forlì; alla corte di signori come Cangrande della Scala a Verona e Guido da Polenta a Ravenna dove morì, nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321.
Dante è il poeta che ha creato la lingua italiana ma a settecento anni dalla sua morte ci sono ancora tanti punti da chiarire sulla sua vita: dal mistero dei suoi manoscritti, al legame con i discendenti, dal dramma dell'esilio alla disputa sulle sue ossa, che per secoli ha diviso Ravenna e Firenze.
Anche noi come Soncinesi abbiamo ritenuto doveroso ricordarlo e celebrarlo una prima lettura è stata trasmessa il 25 marzo scorso la prossima, il 5 maggio dalla splendida chiesa di Santa Maria delle Grazie, grazie all'autorizzazione del parroco Giuseppe Nevi.
Il sig. Sergio Vaiani leggerà dei passi tratti da 'La Nuova Commedia' del poeta Cremasco Mario Chiodo; la Vice presidente Pro loco Mariangela Brocchetti, il dr. Claudio Marinoni e Il dr. Luca Locatelli canti tratti dall' Inferno, Purgatorio e Paradiso della Divina Commedia.