Nuovi Dialoghi - Terra
Inaugurazione Domenica 03 Marzo 2019, ore 11.00
In mostra dal 03 al 23 Marzo 2019
Orari da Martedì a Venerdì ore 10-12, Sabato e Festivi ore 10 - 13 e 15 - 18
Il Museo
della Stampa - Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino inaugura la stagione
espositiva 2019 con una mostra collettiva del gruppo Nuovi Dialoghi.
L'inaugurazione dell'esposizione, dal titolo "Terra", è in programma per Domenica 03 Marzo alle ore 11.00, nelle sale espositive del Museo della Stampa.
In mostra una trentina di opere di 13 incisori diversi, in cui l' arte rappresenta il labirinto di espressioni scavate nell'anima di ogni artista.
Elementi naturali assumono forma, il processo creativo prende spessore diventa narrativa visiva, determina il pensiero, l'opera il risultato di una osservata meditazione, varchi, spazi, curve, rilievi e miscele, sono il contenuto attraverso il quale l'artista esercita un rapporto visivo, in simbiosi con le proprie emozioni, spazia e concretizza la propria interiorità.
Le loro opere passano attraverso la libera riscoperta della creatività, un vocabolario sempre nuovo dove la materia incontra e sublima la suggestione e le emozioni prendono forma.
Espongono: Alberta Franzini, Antonella Signaroldi, Antonia Rao Mar, Gianpaolo Ferrari, Giuseppe Baroni, Giuseppe Coda Zabetta, Luigi Campagnoli, Paola Pacella, Vittoriana Mascheroni.
Oggi l'artista è come un naufrago
la propria anima un oceano
l'approdo una emozione
che esplode in un racconto
Il Museo della Stampa - Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino inaugura l'ultima mostra del 2018 con una personale dell'artista piacentina Antonella Signaroldi dal titolo YA-HUA - La rarefatta botanica.
L'Inaugurazione è prevista per Sabato 08 Dicembre alle ore 17, a cura di Susanna Gualazzini.
In mostra la sua produzione più recente con incisioni e monotipi che hanno come protagonista l'universo semantico della botanica.
Gli YA-HUA, una maniera nuova e al tempo stesso antichissima di rappresentare la forma vivente senza ricorrere ad alcuna legge classificatoria.
Le sue opere sono il risultato di anni di studio e sperimentazioni, all'incisione tradizionale unisce tecniche nuove: approfondisce le tecniche della collografia, carborundum, linoleografia, puntasecca su diversi materiali e quella del grabado verde, incisone su tetrapak; la raccolta di YA-HUA è arricchita di esemplari stampati a colori con la tecnica Hayter.
Mostra collettiva
Dal 04 al 18 Novembre 2018
Il Museo della Stampa ospita la mostra collettiva "Cartografie", a cura degli allievi del Laboratorio di Incisione del Circolo Culturale 'Don Emilio Verzeletti'.
L'Inaugurazione è in programma per Domenica 04 Novembre alle ore 16, presenterà il prof. Agostino Garda.
Il Laboratorio di Incisione nasce nel 2004 da un'idea del Maestro Giacomo Gandellini.
Da una quindicina di anni il Laboratorio ha permesso a un buon numero di allievi delle scuole d'arte dell'associazione di potersi esprimere attraverso queste tecniche, prediligendo soprattutto la punta secca, l'acquaforte e l'acquatinta e attuandole con metodi piu? fedeli possibili a quelli in voga nei secoli scorsi e cercando di operare con gli stessi tipi di strumenti utilizzati dagli incisori antichi.
Espongono: Giacomo Gandellini, docente del Laboratorio di Incisione, Lauro Gorini, Enzo Pizzini, Gianpietro Pizzi, Rita Azzanelli, Nadia Sayed Al??, Giovanni Di Cuia, Assunta Atrigna e Giovanni Alghisi.
Sabato 06 Ottobre alle ore 17.30 il Museo della Stampa 'Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino inaugura la mostra 'Incisioni'.
Si tratta di una selezione di incisioni di Valentino De Nardo, pittore, illustratore e incisore di Vittorio Veneto.
De Nardo, docente di arte applicata alla stampa presso l'istituto statale d'arte di Vittorio Veneto è spesso presente in importanti gallerie nazionali con esperienze di prestigio anche all'estero. Fa parte dell'Associazione Incisori Contemporanei.
Le sui Incisioni conducono l'osservatore nel regno del 'non-visto" attraverso cromatismi che si accendono di blu, di verdi, di bruni, di rossi che rincorrono sogni di eteree e impalpabili profondità.
La sua arte è un viaggio in una caverna, le luci del mondo vi penetrano rischiarando una larvata parvenza di cose, per poi spegnersi, azzerarsi in una melodiosa pausa oltre la quale ci sono l'incanto e la magia di una terra promessa, ritmica epifania che traccia il respiro e l'anima dell'artista.
Il colore diventa «luogo di approdo, disvela scintille di speranza in un buio che a volte regna fitto. Calma e movimento, luce e tenebre, forma e colore, accendono un confronto dialettico dal quale nasce una nuova architettura della realtà che all'improvviso scompare lasciando il posto ad un sogno incorporeo.
L'immaginario dell'osservatore si lega ad ogni colore ed entra in ogni forma lasciando fuori dalla cornice il peso del corpo e il frastuono del mondo.
Maurizio Ruggiero, Critico d'Arte
EMANUELA CASAGRANDE
MONDO FRAGILE
Sublimazione e distacco dal dato oggettivo per intraprendere il percorso di un linguaggio universale.
Questo si percepisce nelle incisioni di Emanuela Casagrande che parla di materia franta, fratturata, scomposta come segno di tensione-lacerazione, conseguenza del vivere in questa e di questa nostra realtà.
Partendo dalla fotografia di oggetti in frantumi, (quasi sempre cocci di vasellame) approda all'immagine incisa, all'incisione; linguaggio arcaico, tecnica antica, che da sempre accompagna il 'gesto artistico umano'.
La frattura, la disunione, la lacerazione è ricomposta nel segno inciso delle acqueforti e nei campi cromatici delle acquetinte, nei segni sgranati delle cere e nello scavo continuo, nel togliere continuo, tipico dell'incisione. Scavare per trovare frammenti di luce, cocci di luce, schegge di luce.
LUCIANO PEA